In questa pagina analizzeremo la distribuzione dei fondi nei vari programmi in Francia e in Italia:
FESR E FSE
- Francia
- Italia
POLITICA REGIONALE
- Convergenza
- Competitività Regionale e Occupazione
- Cooperazione Territoriale Europa
FESR E FSE
In Francia:
Tra i 278 milliardi di euro stanziati nei programmi europei, più di 23 miliardi di euro sono stati diretti verso la Francia con 16.7 miliardi per il FESR.
Il totale del FESR stanziato per la Francia equivale a più del 43% della somma investita dal paese nel programma 2007-2013.
I fondi sono disponibili alle regioni e ai "départements" ma si deve passare per forza per la casella "Parigi" presentando un progetto che rientra nelle grandi linee del programma, progetto poi valutato dall'Unione Europea. La Francia ha quindi un occhio di riguardo e rimane sempre al corrente dei soldi stanziati dall'Unione.
E possibile farsi un'idea delle regioni francesi che sottomettono i progetti all'UE grazie a questa mappa.
Il FESR permetterà la creazione e la restaurazione dei servizi di trasporti pubblici,il miglioramento della competitività delle aziende, la creazione di parchi ecologici e molti altri progetti che possono essero consultati qui.
Il FSE dà 5 milioni di euro alla Francia tra i quali l'83% saranno spesi nel quadro dell'obbiettivo "Competitività Regionale e Occupazione", tutti diretti in Francia metropolitana. Le aziende, associazioni, centri di formazione e colletività locali saranno i principali beneficiari di questi fondi sociali destinati a rilanciare l'occupazione e a migliorare l'inserimento professionale.
Tra l'altro, l'85% del FSE è distibuito ai prefetti regionali per sostenere i progetti che vanno nella direzione del programma. Gli altri 15% sono gestiti direttamente dalla "Délégation Générale à l'Emploi", un'istituzione specializzata nell'occupazione, per sostenere i progetti che prendono una dimensione nazionale.
In Italia:
Per quanto riguarda il programma 2007-2014 per l'Italia, l'Unione Europea ha stanziato 49.5 miliardi di euro in totale.
In Italia, i fondi europei vanno nelle casse dello stato per poi essere suddivisi in Programmi Operativi (PO)finanziati dal FESR e dal FSE. Questi PO sono ridistribuiti tra le varie regioni e province a seconda dei bisogni. A da questo punto in poi che la cosa si fa più complicata perchè contrariamente alla Francia, le regioni e le province italiane sono molto più autonome. Percio è molto più difficile di avere una vista generale delle spese totali dello stato. Infatti, i Programmi Operativi si suddividono ancora tra Programmi Operativi Nazionali (PON) e Regionali (POR). Per quanto riguarda i stanziamenti, una volta che lo stato ha dato i fondi ad una regione, non ha più veramente il controllo di tali fondi, è la regione o la provincia sola ad essere responsabile del suo protafoglio.
Questi Programmi Operativi devono comunque rispondere ad un certo numero di criteri previsti dagli obbietivi della politica di coesione europea che sono Competitività Regionale e Occupazione, Convergenza e Cooperazione Territoriale Europea
Sarà tramite questi tre punti, che vedremo più tardi, che i fondi saranno divisi tra le differenti regioni italiane.
Cosi, 33 Programmi Operativi dovevano essere messi in moto per 2007-2013 nelle regioni del Centro Nord per la Competitività Regionale e Occupazione.
19 PO sono divisi nel mezzogiorno per l'obbietivo Convergenza. I 7 ultimi PO si dividono fra le regioni vicine ai confini nel quadro dell'obbietivo Cooperazione Territoriale Europea.
I soldi spesi hanno portato un miglioramento della qualità di vita dei cittadini aiutando l'Italia a mantenere le sue infrastrutture.
Le spese proprie ad ogni regione per i progetti europei sono visibili in qualsiasi momento
cliccando qui.
POLITICA REGIONALE
Ogni programma dispone di una politica regionale di coesione differente. Questa politica di coesione serve un po come un piano da seguire per i progetti da finanziare con il FESR e il FSE, possiamo quindi trovare in qualsiasi dei tre punti in questione des fondi FESR o FSE. La politica di coesione 2007-2013 è divisa in tre punti:
- Convergenza
- Competitività Regionale e Occupazione
- Cooperazione Territoriale Europea
CONVERGENZA
Questo primo punto ha come obbietivo di ridurre lo scarto nello sviluppo tra le regioni europee. Per questi fini, l'Europa usa molti atrezzi e li mette a disposizione di ogni paese membro. "CONVERGENZA" si occupa di progetti a carattere sociale ed è molto spesso aiutato dal fondo FSE benchè si possono trovare stanziamenti FESR per la creazione di infrastrutture di telecommunicazioni nel patto "CONVERGENZA".
COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE
Questo secondo punto vuole migliorare il rendimento delle regioni migliorando la competitività delle imprese e creando centri formativi per il lavoro, favorendo la ricerca e aiutando alla creazione di nuove infrastrutture e idee nuove. Questo patto è il più comune tra i paesi "ricchi" dell' Unione Europea.
COOPERAZIONE TERRITORIAE EUROPEA
Questo terzo ed ultimo punto si applica esclusivamente alle regioni di confine dei paesi membri dell'UE. Questo patto ha permesso la creazione di programmi e fondi come ALCOTRA (ALpi COoperazione TRAnsfrontaliera Francia-Italia) oppure MedAlp e ben'altri programmi ancora.
Per quanto riguarda i fondi strutturali stanziati per la Francia, quasi 3 milioni di euro sono distibuiti per l'obbietivo "Convergenza" destinato ai quatro DOM francesi ovvero Guadeloupe, Guyane, Martinique e Reunion.
Più di 10 milioni di euro andranno nel patto "Competitività" e saranno suddivisi tra le regioni della Francia metropolitana esclusivamente.
860 milioni saranno poi usati per il punto "Cooperazione" e serviranno a sviluppare progetti transfrontalieri.
La Francia ha come obbietivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, di contribuire alla ricerca e di calare la sua intensità energetica.
Per maggiori dettagli, puoi dare un'occhiata al rapporto.
Per quanto riguarda l'Italia, la situazione è differente. In primis, dispone del doppio di fondi rispetto alla Francia, ma dovrà sapere gestire tutto quel patrimonio.
Infatti, l'Italia ha molte riforme e lavori da compiere nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia grazie all'obbietivo "Convergenza".
Queste regioni sono effetivamente in ritardo nello sviluppo economico e necessitano che gli si dia una mano.
Il resto dell'Italia, ovvero il Centro Nord, si vede affidare fondi per la politica "Competitività" che servirà a miglirare il PIL in queste regioni, rafforzando l'economia italiana e portando cosi una maggiore stabilità.
Come per la Francia, "Cooperazione" riguarda solamente le regioni che confinano con altri paesi, ma anche la Puglia per esempio, che ha una partnership con la Grecia.
Per maggiori dettagli sulla politica di coesione in Italia, il rapporto è consultabile qui.